Procedura concepita a tutto vantaggio degli operatori che la sfruttano non per una trattazione seria ma per tentare di gabbare l’utente umiliandolo con rimborsi ridicoli! Sanno bene, questi luridi schifosi, che se l’utente accetta non potrà più citarli in giudizio e, al contrario, se non si accontenta della loro elemosina dovrà fare i conti con i tempi, i modi e i costi della giustizia ordinaria.
Caso concreto: a fronte di un danno quantificato tra € 2300 e € 3500 la società Enel Energia ha ritenuto di offrire ben 50 euro per chiudere bonariamente la questione! Questo è il modo di intendere la conciliazione di Enel Energia! Che, poi, non si comprende la logica dietro questo contentino: se Enel Energia, attraverso il suo rappresentante-caprone, riteneva di non aver errato e, di conseguenza, di non dover riconoscere nulla al cliente, per quale ragione avrebbe fatto tale offerta, per quanto miserevole?! Avrebbe dovuto semplicemente rifiutare qualsiasi richiesta.